Stupefacente!!
Di seguito la presa di posizione del PRC di Trento all’articolo di fondo del giornale L’Adige di domenica 10 novembre 201.
La redazione
Con questa parola, stupefacente, penso di sintetizzare l’articolo di fondo pubblicato sul Vostro giornale domenica 10 novembre intitolato “L’autogol della fatwa democratica”.
La prima cosa che traspare leggendo il pezzo è il profondo rammarico che durante la giornata non siano successi i tanto “auspicati” incidenti che per giorni erano stati annunciati sulle pagine dei principali quotidiani o erano stati usati da alcune organizzazioni politiche al fine di giustificare una loro non partecipazione alle iniziative antifasciste. La cosa raccapricciante è poi sventolare, da parte di chi ha scritto l’articolo, la becera “tiritera” degli opposti estremismi usata in passato dalla democrazia cristiana più retriva ed antidemocratica della sua lunga storia.
Certo la teoria degli opposti estremismi fa sempre comodo ai poteri forti ed ai suoi lacchè e fa molto presa su tutti coloro che hanno breve memoria storica o sono troppo giovani per essere correttamente informati.
Paragonare comunisti e fascisti ci vuole molto coraggio. Per noi antifascismo è difesa della costituzione italiana alla stesura della quale il nostro contributo è stato determinante, una costituzione costantemente violata in Italia ma che nel mondo è considerata una delle migliori mai scritte.
Il contributo dei comunisti è stato determinante nella cacciata del fascismo dall’Italia. La lotta di Resistenza ha visto morire tantissimi comunisti in battaglia, fucilati, impiccati, bruciati nei forni crematori proprio da parte di quei fascisti a cui Casapound dice di fare riferimento (alla faccia del rispetto della Costituzione). Certo sarebbe tutto più chiaro se il nostro partito non venisse continuamente censurato ed oscurato come successo nell’ultima campagna elettorale. Mi fa specie, inoltre, la scarsa conoscenza della storia (voluta, non voluta?), ma anche dei processi economici e macroeconomici che stanno distruggendo le economie europee e generano la nascita di movimenti xenofobi, antidemocratici, forcaioli tipo la cosiddetta “associazione culturale” denominata Casapound (che solo poco tempo fa ha preso le parti di Alba Dorata, il partito neonazista greco, ora messo fuori legge).
Trento ha dimostrato civiltà, Trento ha dimostrato un profondo senso democratico e noi di Rifondazione Comunista che abbiamo partecipato ad ambedue le manifestazioni (Piazza Pasi e Corteo del Centro Sociale Bruno) siamo profondamente felici di avere visto tanti giovani presenti a testimoniare il loro essere antifascisti. Nella manifestazione del pomeriggio, di cui benpensanti e poteri forti auspicavano un naufragio violento, sono stati affermati gli elementi essenziali dell’antifascismo del terzo millennio parlando alla città per dire NO al fascismo, NO alla guerra. Per dire alla città Sì all’occupazione e diritto alla salute, Sì al reddito di cittadinanza e diritto alla formazione e alla cultura, Sì ad uno stato sociale efficiente e universale. Questo è il nuovo antifascismo del terzo millennio.
Altro che opposti estremismi!
Francesco Porta
Segretario Regionale T.A.A.
Partito della Rifondazione Comunista
Giovanetti nel suo livore anticomunista arriva a dire che “..settant’anni ha abbattuto la dittatura e ha proclamato la Repubblica democratica fondata sulla Costituzione (e non sull’antifascismo, per la precisione)”, dimenticandosi che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro (Articolo 1 della Costituzione) e sulla fatica e morte di molti che all’epoca del Duce erano minoranza e che non andavano in “vacanza” ad Eboli o Ventotene anche se ci hanno lasciato delle splendide pagine della letteratura italiana.
Prendo atto dell’affermazione del direttore e colgo l’occasione per invitarlo a leggere gli scritti del gruppo della “Rosa Bianca” sicuramente, agli occhi di Giovanetti, un movimento marginale di nessuna incidenza e che non doveva crescere. Peccato che questi giovani che hanno combattuto il nazismo sono degli esempi positivi di come è importante non omologarsi al potere che in quel momento è vincente.
Non conosco nessun movimento di opposizione che abbia agito da minoranza e credo che se le parole di Giovanetti oggi possono apparire fuori luogo ai tempi di Gramsci – in carcere a Trani – sarebbero state gradite al potere di allora.
I movimenti per la terra dell’America latina, quelli per la pace, per l’acqua sono sempre minoranze riflessive che si impegnano a favore del bene comune.
Carissimi Ezio e Francesco, non potete immaginare la mia rabbia leggendo l’editoriale di Giovanetti, fra l’altro, ancora on line, sul sito del L’Adige, assieme alle foto della famosa “Giornata della paura”, come l’ha definita L’Adige…Io ho inviato un commento ieri ma, chissà come mai, non è stato pubblicato. Ho provato a rinviarlo nel pomeriggio, ma la censura è continuata. Oggi ho visto che, per rincarare la dose di spudorata parzialità che caratterizza L’Adige, è stata aggiunta un’intervista a un docente universitario, un sociologo, Piergiorgio Rauzi. Sul L’Adige on line si legge che il sociologo intervistato ha provato “a mettere un po’ d’ordine e ad analizzare la situazione”. Il lettore del quotidiano potrebbe pensare di leggere finalmente un’analisi fatta da un esperto, super partes…Figuratevi, ho fatto una veloce ricerca in Internet e ho visto che Rauzi, il sociologo intervistato, si è sempre prodigato per sostenere il PD, anche alle ultime elezioni di ottobre 2013. E sappiamo bene che posizione ha avuto il PD rispetto alla bellissima manifestazione antifascista di sabato, fra l’altro molto partecipata, nonostante il terrorismo giornalistico sull’evento fatto dal L’Adige, con i suoi articoli dai titoli sempre molto forti, del tipo “Trento, la giornata della paura” o “Alta tensione a Trento”. Non so se avete visto come esordiva, infatti, la versione on line del quotidiano sabato: “Si annuncia una giornata lunga, molto lunga e carica di tensione, quella che si appresta a vivere oggi Trento”. E invece,è andato tutto bene, nonostante questa infondata strategia della paura. Ecco allora l’Editoriale di Giovanetti e l’intervista al sociologo, giusto per continuare la quotidiana campagna di disinformazione di questo giornale…