Taxibus: quando si esternalizza…
Nei giorni scorsi S.B.M. (acronimo di Sindacato di Base Multicategoriale) ha convocato un’assemblea aperta a tutti i dipendenti della società TAXIBUS SRL di Trento, della famiglia Peterlini, per la loro grave situazione: senza stipendio e senza sicurezze minime, con continui licenziamenti eseguiti nei modi e per i motivi più disparati!
E’ emerso che gli stipendi vengono erogati in grave ritardo rispetto a quanto previsto dalla contrattazione collettiva e la loro erogazione avviene in modo del tutto discriminatorio: fra i dipendenti TAXIBUS c’è chi deve ancora percepire la retribuzione del mese di maggio u.s., chi ne ha percepita solo metà, chi l’ha percepita in questa settimana. E questo ritardo non può essere però giustificato con la crisi. Infatti la società dei Peterlini effettua per lo più servizi di linea per conto della P.A.T. che si avvale di società private per effettuare i trasporti di pubblico interesse come scuolabus, skibus, trasporto disabili, ecc.! La P.A.T. paga, per cui che fine fanno i soldi pubblici erogati alla società trentina anche per pagare gli stipendi al personale?
E, purtroppo, gli stipendi in ritardo non sono l’unico problema: mezzi vetusti, malfunzionanti e con una manutenzione scarsa, che spesso si muovono in condizioni precarie (gomme lisce, porte che si aprono e si chiudono senza controllo, perdite di olio e gasolio), ma anche il cd.“retarder” (sistema di frenata aggiuntivo) difettoso, freni non calibrati o usurati e sterzo squilibrato. Tutto ciò comporta una sicurezza ridotta nei servizi di pubblico interesse effettuati da questa società. E quando gli autisti presentano le relazioni sullo stato dei mezzi all’impresa, si sentono dire che non sanno guidare e le loro richieste di riparazione vengono cestinate e non ascoltate.
Ai mezzi pericolosi, poi sui aggiunge un clima sindacale rovente. I dipendenti che si iscrivono e partecipano all’attività d’un sindacato di base sono invisi alla direzione della società, che ne ha “costretto” più d’uno a cancellarsi in favore dei più graditi (aziendalmente) sindacati confederali CGIL, CISL, UIL.
Cosa fa la P.A.T. contro questa vergogna? Perché non controlla la destinazione dei soldi pubblici erogati? Ma soprattutto, perché non toglie i servizi alla TAXIBUS per trasferirli ad altre società, congiuntamente al personale?
Le irregolarità nella consegna degli stipendi sono un fatto grave di per sé. La retribuzione ha prevalentemente natura alimentare e la mancata erogazione pone numerose famiglie in stato di crisi: affitto, bollette, rate e mutui non vengono pagati e gli acquisti primari non effettuati. E tutto questo alimenta la crisi economica dei strati sociali più deboli che non hanno nulla per garantirsi le necessità minime.
Concetto che sembra non essere capito a fondo: in mancanza di soldi non ci sono acquisti, i beni non vengono venduti e lo stato economico peggiora.
Su questo non ci sarà alcuna tolleranza: o la ditta paga o si fermerà tutto!
La legge è dalla parte dei lavoratori. E’ il codice civile che parla: nei contratti a prestazioni corrispettive (come il contratto di lavoro), se una parte (l’impresa) non adempie (mancata erogazione degli stipendi), l’altra (i lavoratori) non ha l’obbligo di adempiere (niente servizi garantiti). Poter vivere è più importante che fare profitti!
Sindacato di Base Multicategoriale.