Vitalizi e condoni in Trentino
La stampa locale nei gironi scorsi ha riportato due notizie che, per quanti si battono per l’equità, la solidarietà e l’uguaglianza sociale, rappresentano uno schiaffo morale.
La prima riguarda i vitalizi: Gia da tempo il consiglio regionale aveva inserito la retromarcia rispetto allo scandalo vitalizi, oggi ha ulteriormente accelerato sulla strada di una legge che soddisfi tutti, vecchi e nuovi consiglieri e percettori di vitalizi.
Per quanti sono attenti ai numeri e non si lasciano incantare dalle sirene che escono dai vari portaborse sicuramente non è sfuggito il fatto che un taglio del 40/50% lascerebbe comunque nelle tasche di tanti consiglieri un vitalizio superiore al mezzo milione di euro per aver fatto pochi anni da consigliere.
Uno scandalo che grida vergogna rispetto a tanti lavoratori (ingeneri, dirigenti ecc) che una simile liquidazione se la sognano anche dopo 40 anni di lavoro. Questa proposta è e rimane uno schiaffo ai cittadini onesti e a tutti quelli che pagano le tasse. Una scelta che con arroganza vuole stabilire che i politici erano, sono e vogliono rimanere una CASTA, un gruppo che vuole mantenere i privilegi. Basti pensare alla disputa sulla pensione a 66 anni o a 60 con penalizzazioni irrisorie.
Mi chiedo per quale motivo il trattamento pensionistico dovrebbe essere migliore rispetto al resto dei cittadini che lavorano? Che fare il politico a 9800 euro al mese sia l’unico lavoro usurante? Visto che muratori, cavatori, che lavora in fonderia, nelle case di riposo deve andare in pensione a 67 anni o dopo oltre 42 anni di contributi interamente versati.
La seconda notizia riguarda la proposta di condono avanzata dal senatore Panizza è a dir poco scandalosa.
Che frequentare troppo i palazzi romani faccia male per un autonomista è cosa risaputa ma sicuramente sentire parlare di ulteriori condoni fiscali quando i dati ufficiali registrano un’evasione fiscale pari a 160 miliardi, un’evasione contributiva che ammonta a 260 miliardi e un costo della corruzione pubblica di 60 miliardi, non solo è una proposta eticamente immorale e politicamente inaccettabile ma anche uno schiaffo a tutte quelle imprese e a quei lavoratori autonomi e liberi professionisti che la tasse, tra le più elevate d’Europa, le pagano regolarmente.
Ancora una volta anziché mettere in campo norme ed iniziative volte a recuperare tali risorse che potrebbero servire a rilanciare investimenti pubblici sulla casa, sul territorio, per finanziare nuove imprese, sostenere i giovani, istituire il reddito di cittadinanza, rendere il welfare veramente pubblico gratuito e universale.
Ancora una volta la politica anziché produrre nuove idee e proposte per premiare i cittadini e le aziende virtuose si vuole favorire i soliti furbetti ed evasori e per nascondere questa verità si propone la provincializzazione dell’agenzia delle entrate possibile foriera di scambi politici fra politica e poteri forti su un tema delicato come quello del fisco e senza specificare quali conseguenze avrebbe sulle condizioni dei lavoratori.
Caro Panizza non si esce dalla crisi se non s’interviene sui redditi, rinnovando i contratti di lavoro scaduti, e sull’occupazione, con nuovi posti di lavoro nei settori portanti come sanità e istruzione, investendo nella messa in sicurezza del territorio e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese.
USB Trentino – Lavoro Privato
Con mio rammarico leggo oggi sui “locali” che la “casta” dei più fetenti si è trovata ieri all’hotel Heverest per ricorrere contro quella trovata (di cui l’articolo parla) che metterebbe daccordo tutti : vecchi e nuovi volponi della combricola trentina e altoatesina.
Peccato non averlo saputo, peccato…perchè ci sono pure passato e vedendo uno di loro (Grigolli) ho commentato : ecco uno di “quei fetentoni”.
Peccato davvero…perchè sarebbe stato bello presentarsi in tanti e chiedere il conto.
Intanto prosegue imperterrito l’impegno dei “pochi” (Angelina e Aldo più di tutti) davanti la Regione (mercoledì e giovedì praticamente tutto il giorno)con buone ripercussioni sul passante e qualche tafferuglio tra i Consiglieri. Ma quello che all’inizio era un buon gruppo ora non lo è più e questo indebolisce la lotta e ridicolizza la sua rappresentanza. Essere in pochi comunque non impedisce di dare ulteriore prova della nostra audacia politica; diversamente lasciando che il tempo passi a loro favore, tra i “vecchi” che ricorrono e i “nuovi” che fanno manfrina per salvare la faccia, a perderci sarà la rappresentatività politica di uno sbocco possibile all’attuale sistema.
antonio