Vitalizi fra massimalismo e riformismo
Fortunatamente il giorno in cui la montagna ha partorito il topolino ero all’ esterno, distante dall’ennesima stilettata data alla dignità della nostra autonomia.
La proposta di legge che doveva “tagliare” i vitalizi è stata modificata prima della sua definitiva approvazione, deludendo chi si aspettava una scelta quanto meno “decente”. E così i proclami del Presidente Rossi e del suo corrispettivo altoatesino si sono fatti parole al vento.
E’ passata la linea massimalista, si perché lasciatemelo dire i veri massimalisti sono coloro che non hanno saputo arginare la resistenza degli ex consiglieri regionali, coloro che si accontentati di un intervento che è anche un’ offesa ai pensionati della nostra regione.
I riformisti invece sono a mio avviso coloro che da mesi presidiano Piazza Dante mettendoci cuore, anima e civismo e chiedendo un gesto virtuoso d’ esempio alla politica (il “Comitato Aiutiamoli a Cambiare”).
Anche il Pd locale ne è uscito mal concio, dimostrando che la sua capacità di determinare le scelte della maggioranza è pressochè nulla e che ogni scusa è buona per cercare di “rottamare” il nemico interno, che triste spettacolo .
Insomma i vari proclami di “tagli veri” che abbiamo sentito per mesi si sono dimostrati il solito zucchero per indorare la pillola amara, che una maggioranza poco “coraggiosa” ha deciso di farci prendere.
La rabbia e l’indignazione c erano anche prima direi però che quello rimane ora dopo questa ennesima delusione, è la consapevolezza che va rifondata la nostra Autonomia e servono spinte dal basso costituenti, di quella parte di Trentino “autonomo” che non si è ancora fatto contagiare dai privilegi di una classe politica e amministrativa che sembra attenta solamente ai propri “affari”.
Jacopo Zannini