Wallet? Sicurezza o controllo sociale ?
Ci hanno convinto che le telecamere vogliono dire sicurezza, ma siamo certi che le telecamere diano sicurezza?
E poi quanto ci costano tutti questi dispositivi?
Quanti soldi servono per la loro gestione e manutenzione?
La videosorveglianza urbana è di fatto un’intercettazione ambientale.
Siamo tutti indagati? Da chi? Perché?
Viviamo in libertà vigilata?
Non è poi tanto diverso dall’intercettazione delle telefonate o della posta elettronica, o magari da qualcuno che con un microfono ci ascolta a distanza.
Lo sapete che in alcuni casi supportano anche l’audio?
Cosa ci stiamo dicendo di tanto interessante?
Vi piacerebbe che un individuo vi seguisse sempre osservando quello che fate?
Vi piacerebbe essere fotografati o filmati da estranei continuamente?
Vi piacerebbe che tutto ciò che fate e dite venisse mandato in un unico sistema che poi deciderà se siete dei terroristi oppure no?
In alcune città oltre alle telecamere della polizia che seguono i criteri della polizia, ci sono delle telecamere inspiegabili, senza informativa, cioè in evidente stato di violazione, sono nascoste. Ci sono e basta!
Di chi sono?
Le leggi sulla videosorveglianza, spesso non applicate, creano una possibilità di intercettare tutti senza bisogno di mandati o di magistrati?
Non ci si può opporre al trattamento dei dati personali, come sarebbe previsto dall’art.7 d.Lg 196/2003, dal momento che non si sa di essere videosorvegliati e anche se lo si scopre, non si sa da chi.
È giusto violare la privacy di tutti in nome della sicurezza?
Siamo davvero liberi, se qualcuno ci spia o ci scheda?
È giusto essere osservati senza sapere di esserlo?
SE NON SEI D’ACCORDO CON IL CONTROLLO O VUOI APPROFONDIRE IL TEMA APPUNTAMENTO A TRENTO
SABATO 9 SETTEMBRE ORE 10,00 IN PIAZZA DANTE
SEGUIRA’ MANIFESTAZIONE IN CITTA’